Ragazzo si uccide a 13 anni

Villaricca (Napoli) - E' stato trovato morto impiccato nella sua abitazione un bambino di 13 anni a Villaricca, in provincia di Napoli. L'adolescente era il figlio di un noto pregiudicato della zona e, secondo quanto lasciato scritto nella sua ultima lettera, era proprio verso il padre che covava i maggiori rancori. Il ragazzino chiedeva infatti scusa a tutti "...tranne a papà che non sopporto...".

Al momento del suicidio il computer del ragazzo era connesso alla chat di Messenger. Il pc è stato ora sequestrato dai Carabinieri, che verificheranno nelle prossime ore se il folle gesto del ragazzo, era già stato preannunciato su internet.

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Accusava il genitore per la morte del fratello in un agguato

«Chiedo scusa a tutti, tranne a papà». Per quel ragazzino di 12 anni il genitore camorrista era un modello negativo. Per lui e per il fratello di 15 anni, ammazzato con un colpo di pistola alla testa in un agguato. Quella morte l’aveva segnato in maniera indelebile, tanto da spingerlo, ieri pomeriggio, a togliersi la vita. La lettera d’addio, trovata dai genitori nell’appartamento di Villaricca, è colma di rancore verso il padre. Per gli investigatori l’uomo è ben inserito nell’organigramma del clan dei Casalesi. Era il 1978, aveva 18 anni quando uccise un rivale e iniziò così la carriera criminale fatta di lunghi periodi di detenzione. Oggi è libero ed è stato proprio lui a scoprire il corpo del figlio impiccato nell’abitazione di famiglia. I carabinieri hanno trovato acceso il computer del giovane, era in funzione Messenger, il programma che permette l’invio di messaggi immediati tra due persone. Da qui l’ipotesi che il tredicenne avesse annunciato il gesto agli interlocutori virtuali, e che magari qualcuno abbia inutilmente provato a dissuaderlo. Un’ipotesi che i militari accerteranno esaminando il pc. Il ragazzo aveva nove anni quando il fratello Sebastiano venne ammazzato, il 10 marzo 2005.

Minorenne la vittima, e i suoi carnefici. Ucciso per «vendicare» un tentativo di rapina: Sebastiano aveva provato a portar via con la forza un motorino a Scampia, il derubato aveva chiamato un gruppo di amici che avevano inseguito il giovane fino a raggiungerlo in una strada isolata: lì lo avevano aggredito in dieci, picchiandolo e poi finendolo con un colpo di pistola alla nuca. Cinque persone sono state arrestate per l’omicidio e sono state tutte condannate. Di quella morte il fratello incolpava il papà camorrista che, come ha scritto nella lettera, «non sopportava più».

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E' molto triste vedere ragazzini reagire in questo modo, impotenti di affrontare situazioni più grandi di loro.

Mi dispiace molto per il ragazzo. Ragazzo onesto figlio di mafioso, immagino che psicologicamente doveva essere un duro colpo solo a tredici anni. Anche la perdita del fratello ha influito. Non doveva suicidarsi, poteva far di tutto ma non compiere un atto così violento.

Certo, mi dispiace per il ragazzo che ha dovuto subire l'influenza negativa del padre, che lo ha portato al suicidio, ma non posso non considerare il ragazzo un codardo, un vigliacco, per pessima che sia la situazione, qualsiasi sia il motivo, non esiste niente a questo mondo così brutto da indurre ad uccidersi, è l'atto più deplorevole che ci sia.
Capisco che in questo caso sia solo un ragazzino, ma a tutto c'è rimedio e conforto, i problemi non si risolvono ammazzandosi.

Gabranth the Judge ha scritto:Capisco che in questo caso sia solo un ragazzino, ma a tutto c'è rimedio e conforto, i problemi non si risolvono ammazzandosi.

Anzi, la situazione peggiora secondo me.

Non vorrei trovarmi nei panni della madre... un marito criminale, un figlio sparato alla nuca a 15 anni e un altro impiccato a 13.

Red ha scritto:Non vorrei trovarmi nei panni della madre... un marito criminale, un figlio sparato alla nuca a 15 anni e un altro impiccato a 13.

Io direi solo un marito criminale, il resto sono nefaste conseguenze di ciò.

No ma dico, il dolore che questa donna deve sopportare... è troppo. Molte donne si sono tolte la vita per molto meno.

Red ha scritto:No ma dico, il dolore che questa donna deve sopportare... è troppo. Molte donne si sono tolte la vita per molto meno.

Si infatti, credo che tra poco parleranno di un altro suicidio.

Gabranth the Judge ha scritto:Certo, mi dispiace per il ragazzo che ha dovuto subire l'influenza negativa del padre, che lo ha portato al suicidio, ma non posso non considerare il ragazzo un codardo, un vigliacco, per pessima che sia la situazione, qualsiasi sia il motivo, non esiste niente a questo mondo così brutto da indurre ad uccidersi, è l'atto più deplorevole che ci sia.
Capisco che in questo caso sia solo un ragazzino, ma a tutto c'è rimedio e conforto, i problemi non si risolvono ammazzandosi.

Penso che l'avrei fatto anch'io sinceramente.Ovviamente posso parlare solo ipoteticamente ma io evidentemente sono un codardo.Mi lascio provare da cose mooolto meno importanti...più che un codardo io lo definerei una pover'anima poverino.